Caterina Rossini lavorare nella musica negli USA

Quando in una stessa frase, lasciando per un attimo da parte le parole lavorare e USA, si incontrano Musica e Rossini, è difficile non pensare subito a Gioachino Rossini (tranquilli, va bene con una o due “c”). Nasceva a Pesaro il 29 febbraio 1792 ed è tra i più grandi compositori di opera del primo Ottocento, per non dire di sempre.

>> BONUS MUSICA: SIAMO UNA SCUOLA ISCRITTA NEL REGISTRO REGIONALE DEL LAZIO E QUESTO DÀ DIRITTO ALLA DETRAZIONE IRPEF DEL 19%, OLTRE AGLI ALTRI VANTAGGI ESCLUSIVI CHE PUOI TROVARE QUI <<

Ricordiamo solo i suoi titoli più celebri: Il barbiere di Siviglia, L’italiana in Algeri, La gazza ladra e Guglielmo Tell. Probabilmente non passa giorno, negli USA e in ogni altro angolo del mondo, senza che in qualche teatro, a partire dallo stesso Metropolitan Opera di New York di cui parleremo tra poco, vada in scena una di queste opere o che in un programma di concerto non venga eseguita almeno una sua composizione.

…230 anni dopo eccoci qui, il cognome è sempre Rossini, parliamo sempre di opera e di lavorare nella musica ad altissimi livelli, ma… ci si trasferisce negli USA

Ciao Caterina, ci perdonerai la premessa inevitabile legata al tuo cognome, che nella musica non passa certo inosservato. Poi abbiamo anche appreso che tuo nonno è ugualmente di Pesaro, anche se non hai avuto ancora modo di risalire il tuo albero genealogico fino a tutto il secolo prima. Tu sei una cantante mezzosoprano, nata e formatasi a Roma, che vive e lavora nella musica negli USA da ormai molti anni. Ora ti appresti a iniziare una nuova esperienza a Dallas, in Texas, presso un’Accademia musicale con il ruolo di direttrice artistica.

Caterina Rossini cantante lirica mezzosoprano a New York

Ci racconti in breve la tua formazione e come è maturata la scelta di trasferirti Oltreoceano, fino a questa nuova esperienza che ti appresti a vivere?

Certo. La scelta è maturata insieme a me, nel senso che il forte desiderio, innato, di vivere e lavorare negli Stati Uniti, che ho avuto fin da piccola, si è trasformato lentamente in un bisogno. Semplicemente l’ho saputo ascoltare e sono partita all’avventura, al momento giusto.

A un certo punto ho capito con chiarezza che le basi della mia formazione artistica e musicale erano state poste e che era giunto il momento di muovere il primo passo in direzione della vita che desideravo costruire. È stata una questione di equilibri.

Durante gli studi sentivo di trovarmi nel posto giusto, che Roma mi stava regalando il massimo della qualità. Quando invece l’attenzione si è spostata su una sfera più individuale, come quella della realizzazione personale, ho sentito che era il momento di partire.

Lavorare nella musica USA | Dietro le quinte durante Don Carlo di Giuseppe Verdi al NY Metropolitan Opera
Dietro le quinte durante il “Don Carlo” di Giuseppe Verdi al Metropolitan Opera di New York
Quale è stata la tua esperienza con la musica, finché eri in Italia?

La mia vita professionale si è svolta quasi esclusivamente a New York finora, ma il legame musicale con Roma è forte. Prima di tutto perché la mia insegnante di sempre, Liliana Recchia, è qui a Roma, così come gli eccellenti Maestri di repertorio del Teatro dell’Opera che mi hanno insegnato tanto. Voglio ricordare in particolare due nomi, davvero importanti per me: Carlo Ventura e Sergio La Stella. Durante gli studi, prima della partenza, ho cantato per la Opera House del Maestro Davide Clementi e per gli altri miei maestri in varie sale musicali tra quelle tradizionali di Roma, come per esempio la Sala Barberini.

Come descriveresti il lavorare nella musica, in Italia, negli USA e negli altri Paesi che hai conosciuto, alle porte del 2022?

La musica per me si fonde con il teatro, che è la mia casa. Cantare lirica è uno dei compiti più complessi al mondo, ma talmente magico da non sembrare un lavoro. La lirica è per me il teatro portato alla sua massima elevazione. Al cantante d’opera è richiesta un’enorme capacità di concentrazione, così come capacità vocali, linguistiche, musicali, creative, sceniche…
È un mondo che richiede una partecipazione totale e che, in cambio, dona soddisfazioni profonde.

Caterina Rossini al concerto di apertura del NYC Opera Renaissance

Quali prospettive immagini per la tua vita e la tua professione musicale?

Dal punto di vista delle prospettive, in questo momento storico così critico, è difficile fare previsioni. Ogni Paese propone modi più o meno diversi di affrontare la situazione. Diciamo che, da musicista, so che non si può fare a meno di fare musica.

Foto di scena de I Puritani di Vincenzo Bellini al Metropolitan Opera di New York con Anna Netrebko la seconda da destra
In scena ne “I Puritani” di Vincenzo Bellini al Metropolitan Opera di New York con Anna Netrebko (al centro) Caterina è la seconda da destra

La musica ci rinforza e ci salva, ma è anche capace di unire, di portare messaggi, di trasmettere valori e virtù che andrebbero ritrovati. Mi auguro che i musicisti e, in generale, gli artisti, continuino a fare musica e a fare arte al di là delle difficoltà e delle limitazioni. Mi auguro che suonino e cantino sempre, ovunque e con qualunque mezzo. Hanno un ruolo più importante di quanto non sappiano.

Lavorare nella musica USA | Foto di scena di Thaïs di Massenet al Metropolitan con Renée Fleming
Foto di scena di Thaïs di Massenet al Metropolitan con Renée Fleming

Personalmente, posso dire che gli sforzi di una vita sono serviti ad aprire più strade davanti a me. La prossima avventura sarà in uno stato (il Texas) e in una città (Dallas) che aprono le braccia alla cultura e tutelano il lavoro. Sono felice di portare il mio contributo dove viene apprezzato e dove possiamo tutti goderne.

Hai esperienza diretta anche in campi affini, come ad esempio la recitazione in teatro?

Sì, ho cominciato proprio nel teatro. Ho studiato con la “Tradizione”, in quanto il mio Maestro, Dominique De Fazio, è discendente diretto del Metodo di Lee Strasberg, nonché un membro a vita dell’Actors Studio. Il suo programma di formazione ha la sede principale a Roma, dove io ho frequentato per quattro anni, prima di partire per New York.

Che accoglienza, aspettative e ambiente incontra un’artista italiana che inizia a lavorare negli USA, in particolare nel mondo della musica lirica?

Fin da subito sono stata accolta con entusiasmo. L’ambiente di New York è affine alla mia natura. Per questo non ho avuto difficoltà a inserirmi nel tessuto sociale. Il mio desiderio di farne parte era talmente forte che io stessa ho accettato la loro struttura di vita, con semplicità. Gli americani sono pieni di passione e si predispongono nei confronti delle diversità con slancio.

Il mondo del lavoro negli USA, anche nella musica, poggia sui principi della meritocrazia e della reputazione. Questo vuol dire che le possibilità nascono e si susseguono come diretta conseguenza della qualità che ognuno porta nei propri ambienti professionali, oltre che sociali.

Invece quali differenze principali noti tra la vita all’estero e quella in Italia?

Quella che ho appena evidenziato è forse la differenza principale tra l’Italia e gli USA. Più generalmente, trovo che la vita all’estero sia… necessaria se vogliamo capire quali sono le caratteristiche della nostra cultura di origine. I presupposti di base della mia cultura sono diventati più evidenti vivendo immersa in una cultura diversa, con altre caratteristiche fondamentali.

Credo che l’esperienza del contatto profondo con una differente cultura sia strumentale all’evoluzione di un individuo.

Chiudiamo con un super classico: cosa ti manca di Roma e cosa no?

Devo dire che Roma non mi manca molto. Anche… considerata la vita che ho fatto durante questo recente soggiorno, mi mancherà ancora meno. Detto questo, Roma è nel cuore di tutti i romani. Desidero il meglio per Roma e la osservo con una punta di amarezza e di malinconia, a causa del male che le viene fatto. Le sono fedele, nel senso che nella vita e sul lavoro proietto l’immagine della qualità che solo Roma e l’Italia possono dare. Purtroppo… l’ironia dell’universo vuole che gli italiani stessi non sappiano valorizzare il loro ineguagliabile patrimonio.

2 Dicembre 2021

Strumenti musicali in comodato d’uso gratuito!

Guarda ora quali puoi avere: