
Alessandro Nardin, ‘Pelléas et Mélisande’ tra Maeterlinck e Debussy. Il Simbolo oltre il simbolismo (Irfan, 2020) pagg. 172 – € 18,00 – Acquistalo da noi in sede
Il pianista Alessandro Nardin, docente di musica in una scuola secondaria di Milano, propone una monografia insolita. Offre inoltre al lettore preziosi strumenti di discernimento riguardo all’unica opera lirica scritta da Claude Debussy: Pelléas et Mélisande.
L’impegno del celebre compositore francese nel genere melodrammatico appare decisamente marginale rispetto alla sua abbondante ed efficacissima produzione pianistica e sinfonica. Nonostante ciò emergeranno dal presente studio elementi tali da poter far cambiare idea a molti su quello che è stato il suo ruolo non solo per la storia della musica, ma anche nell’opera lirica.
Il Pelléas et Mélisande è indubbiamente una composizione di nicchia. Non risulta certo essere tra i melodrammi più rappresentati nel mondo. Tuttavia nasconde una forza misteriosa che questo saggio riesce a mettere in piena evidenza.
I personaggi dell’opera vengono analizzati con cura, nella loro cogente valenza simbolica. Peraltro senza mai perdere di vista la tesi dello studio, evidenziata dal sottotitolo: ‘Il Simbolo oltre il simbolismo’.
La musica di Debussy non va infatti confusa con il movimento artistico-letterario simbolista. Ma si propone di cogliere – attraverso il simbolo sonoro – l’idea archetipale che svela per intuizione quell’unità che la molteplicità del mondo tende a velare.
La trama di quest’opera disegna un intenso percorso iniziatico che l’autore addita al lettore. Quest’ultimo non potrà che prendere consapevolezza dell’elevato ruolo che il musicista francese ebbe nel saper riflettere, attraverso la sua arte musicale, quegli aneliti d’assoluto cui tendeva la sua anima.
Così afferma Nardin – già autore del libro Debussy l’esoterista (Jouvence, 2016) :
“la prospettiva simbolica non si apprende a scuola e non si studia sui libri.”
Ancor meno può essere confusa con il movimento artistico-letterario del simbolismo…
“È una visione che permette di cogliere unità del molteplice attraverso immagini che moltiplicano i propri significati. Questi, nel contempo, hanno origine tanto nelle profondità delle facoltà umane quanto nelle più alte dimore dello Spirito.”
Eduardo Ciampi