Come autoprodurre un CD

Se ti stai chiedendo come autoprodurre un disco partendo dalla registrazione e passando per il mixaggio e terminare quindi con il mastering, continua a leggere questo articolo e forse troverai utili informazioni.

Come musicista e didatta, alcune volte mi è stata posta questa domanda. Proverò a rispondere a partire da un concerto ascoltato tempo fa proprio presso la sala auditorium dell’Istituto Corelli di Roma.

Premetto che non sono un tecnico, né un fonico e tantomeno un ingegnere del suono, ma di sicuro, per lavoro e per svago, ascolto musica con il mio impianto e negli anni ho acquisito una discreta esperienza, coadiuvata da ascolti dal vivo di concerti ai quali assisto regolarmente come uditore.

Le nuove tecnologie per la registrazione digitale

Ormai già da tempo disponiamo di tecnologie per la registrazione digitale, la miscelazione e l’editing musicale infinitamente più performanti rispetto a trent’anni fa, ma soprattutto infinitamente più economiche rispetto agli albori della registrazione digitale. 

Certo: ci sono sul mercato anche apparecchiature di grandissima qualità e dal notevole costo, disponibili in prestigiosi e attrezzatissimi studi di registrazione e fatte funzionare da ingegneri del suono di grande esperienza. Il connubio di studio di registrazione e tecnici e ingegneri del suono preparati rendono un risultato professionalmente eccellente. 

Come autoprodurre un CD a costi contenuti

Ciò non toglie che, con la buona volontà dei musicisti, questi ultimi non possano avvicinarsi in maniera più che lodevole a tale traguardo, con una frazione del costo di solito stimato per un lavoro in studio.

Un lampante esempio è il lavoro del gruppo “Fase Obo” un ensemble formato da: 

  • Marco Pisi – Chitarre, Bouzouki, Oud
  • Demetrio Pisi – Clarinetti, Theremin, Ektar
  • Flavio Marzio Ceriotti – Contrabbasso, Rebab, Yayli Tanbur
  • al quale si aggiungono come “ospiti”:
  • Fabio “Ullo” Cardullo – Saxofoni
  • Andrea Varolo – Batteria

Questa particolarissima formazione musicale nasce dal bisogno di fare ricerca, di improvvisare e, non ultimo, dalla passione per gli strumenti mediorientali e occidentali che vengono accostati in infinite combinazioni. 

Jazz, classica contemporanea, etno e psichedelia…

Il risultato sono suggestioni che spaziano dal jazz alla musica classica contemporanea, dalla musica etnica alla psichedelia, che è possibile  ascoltare nel loro album, intitolato appunto “Fase Obo”, una raccolta di brani inediti, difficilmente classificabili all’interno di un unico genere musicale.

Creare un’etichetta discografica indipendente

L’Ensemble ha creato una sua etichetta discografica indipendente e l’intero lavoro contenuto nel disco è stato registrato in un arco di circa sei mesi, programmando le sessioni di registrazione in base agli impegni di lavoro e personali dei singoli musicisti: Marco liutaio, Flavio insegnante, Demetrio studente di liceo musicale.

Il disco è stato registrato a casa di Marco Pisi, alcuni brani nella taverna di casa allestita a studio, altri in salotto. In entrambi i locali c’è una buona acustica, adeguata ai brani da registrare. Nonostante il quartiere dove risiede la famiglia Pisi ad Abbiategrasso (MI) è silenzioso, eventuali rumori imprevisti sono stati eliminati facendo una ripresa aggiuntiva.

Cosa fare quando non si può incidere tutti insieme

Non disponendo di stanze multiple per la registrazione, hanno optato per la sovraincisione, senza clic in cuffia, partendo dalle tracce degli strumenti suonati da Marco (chitarre, Bouzouki, oud). Poi è stato il turno del contrabbasso e infine tutti gli altri strumenti presenti nel disco, hanno registrato uno dopo l’altro. 

Andare in uno studio di registrazione professionale è un’esperienza magica, tuttavia non è garanzia di qualità totale, soprattutto quando si comprimono i tempi di registrazione per contenere i costi di produzione.

Differenza fra registrare in studio o a casa

Per il gruppo Fase Obo la scelta di registrare in casa è figlia anche della volontà di godersi la “nascita” del loro disco. A casa puoi concederti alcuni “lussi” che per ovvie ragioni non sono assolutamente possibili in uno studio per ragioni di tempo.

Il tempo costa e spesso il budget a disposizione è insufficiente per prendersi – in studio – libertà di sperimentare, studiare, provare.

Ad esempio, in uno studio professionale è un lusso prendersi tutto il tempo che si vuole per spostare con calma un microfono di qualche centimetro per volta, alla ricerca del risultato che soddisfa di più.

Autoproduzione = più libertà di sperimentare

In una situazione autoprodotta, invece, si può modificare un arrangiamento dopo aver riascoltato con calma la traccia e soprattutto a distanza di tempo, perché sappiamo che se ci si è concessi un distacco di qualche giorno dal materiale prodotto, poi lo si può ascoltare e valutare in maniera più obiettiva… e senza lo stress e l’assillo di chiudere quanto prima il progetto.

Un vero ascolto analitico, infatti, richiede pause non conciliabili con il normale flusso di lavoro in uno studio professionale, almeno che non si disponga di risorse finanziarie notevoli…

Conclusioni

In conclusione posso affermare che la produzione dalla A alla Z di un disco è possibile con risultati notevoli a costo contenutissimo, a patto di impiegare tempo e tanta buona volontà accettando, soprattutto all’inizio qualche comprensibile errore… 

Errori non riscontrati nel bel lavoro prodotto da Fase Obo i quali, grazie alle competenze di tutti, hanno prodotto un disco davvero interessante che consiglio vivamente di ascoltare.

Per gli audiofili più curiosi, di seguito l’attrezzatura utilizzata per la realizzazione del disco:

  • Casse Tannoy reveal 501a
  • Interfaccia audio Boehringer umc404hd
  • Microfono a condensatore AKG perception 200
  • Electrovoice Mc150 dinamico (per la chitarra elettrica)
  • Microfoni stilo a condensatore XLX
  • Cuffie Sony MDR 7506
  • Software “Reaper”

Per il mixaggio l’ensemble Fase Obo si è affidato al bravissimo Andrea Varolo che potete anche sentire in azione alla batteria nella traccia n. 3 “Nemesis”. Andrea ha soddisfatto la richiesta di mixare mantenendo “crudo” il suono delle chitarre e di valorizzare il suono del contrabbasso suonato con l’arco.

Questi invece gli strumenti musicali utilizzati e di cui è stata effettuata la ripresa durante l’intero lavoro di registrazione e autoproduzione: 

  • Fender Telecaster 1987
  • Fender Blues Junior valvolare
  • Oud “Sukar”
  • Bouzouki Echo
  • Chitarra acustica sette corde Ibanez Art Star
  • Contrabbasso di liuteria anonima dell’est Europa anni ‘50
  • Clarinetto Basso Selmer Bundy
  • Sax soprano Yanagisawa s990
  • Sax tenore Selmer reference 54
  • Ektar artigianale

In questa pagina sono indicati i link per ascoltare il disco sulla piattaforma Spotify oltre che accedere al sito web e alle pagine social del gruppo.

Concerto presentazione del disco Fase Obo

17 Aprile 2025
  • 3

3 Comments

  1. by Riccardo 25 Agosto 2025 17:00

    E un scuola molto bella

    • by Redazione 26 Agosto 2025 14:54

      Grazie per il riscontro, restiamo a tua disposizione se vorrai approfondire il discorso sulla produzione musicale o sulla composizione, nonché lo studio di qualunque strumento.

  2. by Riccardo 25 Agosto 2025 16:58

    Io o una canzone

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