Consigli sul flauto traverso foto da Pexels by Teddy-yang

12 cose, o forse più, da sapere sul flauto traverso: i personali consigli di un nostro esperto insegnante sul primo acquisto, su come controllare il suono dello strumento, costi e differenze tra i modelli, gli errori da evitare…

Sommario

Il mio primo flauto

Avevo quattordici anni e dovevo assolutamente imparare a suonare il flauto, lo desideravo così tanto che a un certo punto mio padre non ne poté più e prese l’indirizzo di un paio di negozi di strumenti musicali di Roma.

Ci recammo dal più vicino a noi, che abitavamo fuori città. Nel negozio era presente un reparto dedicato agli strumenti a fiato, così parlammo con l’addetto alle vendite.

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Quale flauto comprare, italiano o giapponese?

In quel momento storico, 1988 mi pare, ci vennero prospettate due opzioni: un flauto giapponese e uno italiano; giapponese un po’ meglio, italiano un po’ meno meglio… Prezzi più o meno uguali.

Ma il rivenditore fu chiaro:

“se lo strumento giapponese presentasse dei difetti di costruzione ci vorrebbero mesi per cambiarlo, cosa che non accadrebbe con lo strumento italiano”.

Conclusione: prendiamo lo strumento italiano. E poi?

Cosa succede quando si inizia a studiare davvero il flauto traverso…

Inizio a suonare nella banda del paese, ma le mie necessità didattiche si complicano nel giro di quattro/cinque mesi, ho bisogno di un vero insegnante di flauto!

Nel frattempo, sempre quattro cinque mesi, il mio strumento inizia a dare segni di cedimenti, ma io, non me ne accorgo. Vado dal mio insegnante per la prima lezione, guarda il mio strumento, lo prova e mi dice:

“Il tuo flauto non funziona, dovresti sostituire i cuscinetti (vedi più avanti), ma rifare i cuscinetti ti costa come ricomprarlo nuovo.” E a questo punto però, se devi ricomprarlo, prendi il flauto giapponese.

Conclusione: compriamo il flauto giapponese.

Allora come si compra il primo flauto?

Vi ho raccontato la mia storia, ma ne conosco di più rocambolesche… però tutte ci mettono di fronte allo stesso interrogativo: “come si compra il primo flauto traverso, evitando di pagarlo due volte?”.
Rispondo con un’altra domanda: “si compra prima un flauto e dopo si cerca un insegnante o viceversa?”

Prima comprare un flauto traverso o prima trovare un insegnante?

Acquistare un flauto e in generale qualsiasi strumento musicale non è propriamente come acquistare una matita o un pacco di biscotti. Uno strumento musicale entra nella nostra vita, diventa parte di essa e di noi. Noi cresceremo con lui e lui con noi.

Dovrà, perciò, presentare quelle caratteristiche che ci renderanno capaci di superare con gioia qualunque difficoltà, consentendoci di continuare a desiderare di imparare.

Chiedere una consulenza a un flautista

Credo che parlare con un insegnante, o più insegnanti, o comunque un bravo flautista al quale chiedere una consulenza, sia la cosa migliore. Non dimentichiamo però che ogni insegnante ha le sue idee, esse provengono dalla propria cultura e dall’esperienza personale. Qui propongo le mie.

Come è fatto un flauto traverso?

Come vi dicevo, nel 1988… le possibilità erano decisamente meno di ora: c’era il flauto italiano o il flauto giapponese e questo non lasciava troppi dubbi. Oggi c’è più scelta e quindi anche più dubbi.
Che fare?

Intanto vediamo come è fatto un flauto traverso e quante varianti possiamo incontrare nella ricerca di un modello di base.

Il flauto traverso è uno strumento in tre pezzi ed è quasi interamente in metallo.

Di che materiale è fatto un flauto traverso?

Il metallo usato per uno strumento da studio è normalmente una lega. Piccolo, ma non insignificante, dettaglio: in questa lega è presente il nickel… quindi verificate di non essere allergici.

La testata del flauto

testata del flautoLa testata è il primo pezzo ed è un tubo cavo di forma tronco conico parabolica all’interno. È chiuso da un tappo di sughero, regolabile con una vite all’estremità superiore. Nella prima metà presenta un foro, sul quale è applicata una placca che si chiama boccola.

Il corpo del flauto

corpo del flautoIl corpo è il secondo pezzo. Su di esso è collocato un sistema di perni molle e viti che chiameremo meccanica. Grazie alla meccanica si possono aprire e chiudere i pulsanti rotondi che chiameremo chiavi e grazie a queste sarà possibile modulare l’altezza dei suoni.
All’interno delle chiavi sono avvitati e/o incollati dei tamponi o cuscinetti che permettono la chiusura ermetica dei fori sottostanti.

Piede del flauto

piede del flautoIl piede è la parte finale e presenta dei meccanismi come quelli del corpo.

L’unica differenza, a parte la lunghezza ridotta, è che resta un pezzo a sé stante. Questo anche in modo da permettere alla custodia dello strumento di avere dimensioni ben più contenute rispetto alla lunghezza dello strumento montato e così risultare anche estremamente pratico e poco ingombrante nel trasporto, rispetto ad altri strumenti… da cui è molto invidiato anche per questo aspetto.

Flauto con tastiera chiusa e sol in avanti (o fuori linea)

Flauto traverso con fori chiusi e sol fuori linea
A) Flauto traverso con fori chiusi e sol fuori linea

Il mio primo flauto si presentava più o meno così. Notate che le chiavi non hanno fori sulla loro superficie e le due centrali sono più avanti rispetto alle altre. La prima di queste ultime, partendo dall’alto, viene premuta dall’anulare sinistro e produce la nota sol. Se la chiave in questione si presenta nella posizione della foto, viene detta chiave del sol fuori linea, proprio perché non in linea con le altre.

I vari modelli di flauto traverso

Il suddetto modello di flauto è in circolazione ancora oggi, ma è possibile trovarne anche altri con le chiavi forate nella parte centrale, come questo.

Flauto traverso con fori aperti e sol fuori linea
B) Flauto traverso con fori aperti e sol fuori linea

Oppure possiamo avere un terzo modello con le chiavi forate e la chiave di sol in linea con le altre.

Flauto traverso con fori aperti e sol in linea
C) Flauto traverso con fori aperti e sol in linea

Per comodità, in questo articolo li chiameremo A, B e C.

Che differenza c’è tra flauto con sol in linea e fuori linea, fori aperti e fori chiusi?

Dove sono quindi le differenze tra questi tre diversi modelli? Quale strumento è il migliore? Allora, cercherò di rispondere con ponderazione. Riguardo la sonorità trovo non ci siano differenze. Riguardo l’efficienza meccanica trovo non ci siano differenze. Ma allora perché alcuni insegnanti consigliano più l’uno o l’altro? La mia risposta è: perché le differenze sono in realtà nel processo di approccio allo strumento.

Il modello A è sicuramente il più semplice e il più comodo da impugnare perché le chiavi, quando sono premute, chiudono direttamente i fori.

Gli strumenti B e C sono un po’ meno comodi, perché le chiavi che hanno i fori devono prima essere chiuse perfettamente con i polpastrelli delle dita.

Il modello C richiede, infine, una precisione particolare per il medio e l’anulare della mano sinistra.

Ma se lo strumento A è più comodo, perché alcuni consigliano gli strumenti B e C?

Perché le chiavi forate permettono di mettere le due mani in una posizione corretta con una immediatezza diciamo “più intuitiva”: in poche parole, se il polpastrello non chiude, il flauto non suona.

Con il modello A (il più semplice) bisognerà invece essere un po’ più attenti all’inizio, quando si insegna a impugnare lo strumento.

Cosa fare se la mano è troppo piccola per chiudere i fori del flauto traverso?

Esistono tappini appositi che si possono togliere man mano che si cresce. Che ne penso io? Non si può prestabilire tutto in assoluto, a ogni flautista il suo flauto!

Quando qualcuno inizia a studiare con me, certamente parliamo di quanto scritto qui sopra, poi generalmente – prima dell’acquisto di un proprio strumento! – dò in prestito per le prime lezioni un mio flauto e così si possono prendere delle decisioni già più “consapevoli”.

Quali requisiti e caratteristiche deve avere un flauto traverso per principianti?

Queste le risposte che darei oggi a qualunque allievo… dopo che suono il flauto praticamente da una vita:

  1. una buona sonorità per impostare uno studio del suono, che risulti poi soddisfacente;
  2. una meccanica solida e durevole, che consenta di usare lo strumento continuativamente per diversi anni, senza bisogno di manutenzione.

A questo punto:

  • abbiamo trovato un insegnante o un professionista che (a differenza del negoziante) non abbia conflitti di interesse nel consigliarci;
  • conosciamo la tipologia di modelli di base che abbiamo a disposizione;
  • sappiamo quali caratteristiche ricercare.

Ma nuove domande ci colgono ora di sorpresa:

  1. quanto può costare uno strumento con i requisiti che cerchiamo?
  2. vale la pena prendere uno strumento di buona qualità anche per iniziare?
  3. uno strumento si può acquistare di seconda mano?
  4. dove cerco e trovo uno strumento nuovo o usato?

Rispondiamo nell’ordine.

Quanto costa un flauto traverso per iniziare?

Il costo di un buono strumento da studio è attualmente tra i 500 e gli 800 euro, a seconda che sia con le chiavi forate o meno.

Per un principiante è meglio comprare uno strumento economico?

Penso che sia un requisito fondamentale avere uno strumento di qualità per iniziare. Anche perché, se disgraziatamente si volesse smettere, un buono strumento si rivende con facilità. Diffidiamo dagli strumenti economici, perché le prestazioni di durata della meccanica sono nulle…

Conviene acquistare un flauto traverso usato?

Uno strumento di eccellente qualità e a prezzi sorprendenti si può tranquillamente prendere di seconda mano.

Dove comprare uno strumento musicale usato?

Flauti da studio nuovi e di qualità si trovano in negozi specializzati e se non fossero disponibili si possono ordinare.

N.B. Quasi tutti i negozi offrono l’opzione, per chi inizia, di affittare uno strumento.

In genere, al momento di un eventuale acquisto, la cifra versata viene sottratta dal prezzo di vendita.

Strumenti usati si possono reperire da privati che normalmente mettono inserzioni sui “mercatini musicali”.

Gli errori da evitare quando si compra un flauto traverso

In conclusione questi gli accorgimenti da tenere sempre a mente:

  1. MAI acquistare un flauto senza averlo provato o fatto provare a un professionista di fiducia;
  2. evitare di prendere uno strumento da studio dotato di optional come la boccola dorata, il mi snodato o discendente al Si.

Queste componenti verranno considerate in futuro, se davvero necessarie. Con uno strumento di base si può già imparare tantissimo e non solo, senza ulteriori accessori.

A cura di Giannantonio Ippolito

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8 Agosto 2023
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