
Anche se sono un insegnante di violino a Roma da ormai 25 anni, posso dire che in questo arco di tempo la didattica della musica è cambiata in modo radicale, ancor più se rapportata ai miei primi anni da allievo.
Quando ero bambino, ricordo infatti che c’era “la lezione di violino”, della durata di un’ora, una volta a settimana, generalmente a casa del Maestro. All’epoca, gli insegnanti più illuminati, all’interno della lezione, dedicavano alcuni minuti per suonare in duo con il proprio allievo, a prescindere dal livello del discente.
Al riguardo ricordo, con particolare affetto, la mia primissima insegnante Olimpia Guadagnini, nipote di Francesco Guadagnini, l’ultimo esponente della celeberrima dinastia di liutai.
La mia esperienza da insegnante di violino in una città come Roma
Proprio nel 2000 ho iniziato la mia attività di insegnante di violino in svariate scuole di musica qui a Roma. In principio seguivo gli stessi stilemi didattici appresi dai vari docenti con i quali ho studiato.
Nel tempo, però, il mio modo di far lezione si è evoluto, fondendo cioè insieme le conoscenze dei diversi Maestri con i quali ho studiato e adattandole man mano alle specifiche esigenze di ciascun allievo, traslando concetti e studi molto complessi, adattandoli alle capacità di allievi principianti.
Questo approccio mi ha permesso di vedere amplificate, in breve tempo le competenze che, questi ultimi, via via acquisivano.
La svolta didattica nel 2014
Ma solo dal 2014, anno in cui ho iniziato a insegnare presso l’Istituto Musicale “Arcangelo Corelli”, mi sono sentito pienamente realizzato come insegnante di violino, perché ho trovato proprio in questa scuola di musica la vera essenza della didattica dello strumento.
La principale filosofia della scuola di musica nata a Roma in quello stesso anno è di inserire gli iscritti, di qualsiasi età, all’interno di formazioni orchestrali o di musica d’insieme. Questo passaggio avviene nel più breve tempo possibile.
In che modo lo si rende possibile?
Adattando gli spartiti alle competenze di ciascuno.
Le orchestre e i gruppi all’interno dell’Istituto Corelli sono variegati per livello, per età, per repertori: ma hanno sempre la stessa finalità, e cioè stimolare l’allievo a suonare o cantare insieme con altri. Ciò avviene fin da subito grazie ai tanti concerti che vengono organizzati durante ogni anno accademico.
L’importanza per una scuola di musica di avere orchestre e ensemble vari
Le diverse orchestre e i vari laboratori di musica d’insieme diventano così un volano formidabile per poi perfezionarsi all’interno delle lezioni frontali con i rispettivi insegnanti.
Ciò che scatta, a livello psicologico, specie nella mente dei più piccoli o giovanissimi è:
“io devo imparare bene questo pezzo (e poi quell’altro e così via…), perché così potrò suonarlo con tutti gli altri”.
Un interesse che man mano cresce
In parallelo, man mano che “si frequenta la musica insieme agli altri”, sempre più spesso i singoli allievi avvertono l’intimo bisogno di incrementare le proprie competenze musicali, iniziando magari percorsi di teoria e solfeggio, armonia, fino a composizione, aumentando quindi esponenzialmente le proprie capacità e conoscenze che poi vanno a riverberarsi nella pratica strumentale.
Solo all’Istituto Corelli (e ne ho girate di scuole di musica…) posso dire di aver trovato la giusta sinergia di intenti con tutti i colleghi di qualsiasi strumento. Gli stessi, a loro volta, suonano insieme ai propri discenti all’interno delle varie formazioni musicali.
Musica classica, musica pop/rock, musica jazz, musica lirica, musica etnica, heavy metal, musica gospel & spiritual, musica a programma, musica contemporanea sperimentale, improvvisazione… poco importa il genere!
Quello che conta è una Visione comune e la fusione di intenti, finalizzata al progresso di ciascun iscritto alla Scuola.
Oggi un vero fiore all’occhiello dell’Istituto Corelli è l’Orchestra Junior, all’interno della quale giovanissimi principianti vengono affiancati da giovani allievi tutor, cioè con maggiore esperienza e, insieme ai rispettivi Docenti, tutti insieme, suonano in Orchestra dando compimento ai singoli progetti di questa formazione di fanciulli che crescono insieme nella Musica.
Si innesta così un circolo virtuoso di trasmissione di entusiasmo, gioia di fare musica insieme, che alla fine colma di soddisfazioni gli stessi docenti che affiancano orgogliosamente i propri studenti.
A cura di Antonello Bucca