Consigli sul primo violino da acquistare
Quando un allievo inizia a studiare il violino, in genere non prima dei 5/6 anni d’età, la prima esigenza è l’acquisto dello strumento stesso; questo articolo intende fornire una guida completa con gli opportuni consigli.
L’Istituto Musicale “Arcangelo Corelli”, oltre alla lezione di prova gratuita, per questa prima lezione mette a disposizione il violino adatto alle dimensioni dell’allievo. In base alla sua statura, l’Istituto dispone naturalmente di una serie completa di violini che va da strumenti ¼ fino a 4/4.
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Dimensioni per poter iniziare a suonare uno strumento come il violino in base all’età e alla lunghezza del braccio
Le dimensione dello strumento sono fondamentali per poter approcciare correttamente lo studio del violino. Misure errate rispetto alla statura dell’allievo possono causare seri problemi di impostazione e tensioni muscolari, quindi possibile frustrazione e rischio di abbandono prematuro. Per chiarezza, ecco di seguito una breve tabella con le misure dei violini rapportate all’età del bambino e alla lunghezza approssimativa del braccio.
Lunghezza del braccio |
Età indicativa |
Dimensioni Violino |
60 cm e più |
circa 12 anni in poi |
4/4 |
56-59 cm |
circa 10-11 anni |
3/4 |
50-56 cm |
circa 8-10 anni |
1/2 |
44 a 50 cm |
circa 6-8 anni |
1/4 |
Ci sono misure di violino ancora più piccole?
A onor del vero esistono anche misure più piccole: da 1/8 a 1/32, ma sconsigliamo di iniziare a studiare violino sotto i 6 anni, salvo casi eccezionali. In alternativa, dai 4 anni, l’Istituto Corelli propone il Metodo Suzuki con il maestro Soichi Hichikawa oppure un percorso di scoperta della vocalità e della comunicazione attraverso un Corso di Teatro per bambini.
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Far conoscere il violino attraverso l’ascolto
Durante la fase propedeutica consigliamo naturalmente di far ascoltare molti brani violinistici per stimolare nel giovanissimo futuro allievo la curiosità verso questo bellissimo strumento. Ovviamente molto raccomandati sono tutti i concerti che l’Istituto Corelli organizza periodicamente. Ma, a questo punto, prima di proseguire con i consigli tecnici, un’altra curiosità storica: chi creò il primo violino?
Curiosità su chi avrebbe creato il violino
Il violino nasce all’interno della famiglia della viola, con il ruolo di strumento soprano, proprio come avviene per le voci, e la stessa famiglia è composta anche di violoncello e contrabbasso, ovvero gli archi di un’orchestra.
L’apparizione dei primi violini avviene nel nord Italia nella seconda metà del 1500 (XVI secolo). L’inventore o creatore del primo violino sarebbe Gasparo Bertolotti passato alla storia come Gasparo da Salò (nato appunto a Salò il 20 maggio 1540 e morto a Brescia il 14 aprile 1609) noto già ai suoi tempi come liutaio e contrabbassista.
Altri celebri creatori di violini
La sua opera fu proseguita da Giovanni Paolo Maggini, mentre il primo modello più noto con tutte le caratteristiche dello strumento attuale sarebbe quello di Andrea Amati, liutaio cremonese, realizzato attorno al 1570 circa. Questa famiglia costituì la vera e propria “scuola cremonese” di liuteria, nella quale si formeranno i celeberrimi Giuseppe Guarneri del Gesù e soprattutto Antonio Stradivari, la cui fama è tale da rappresentare un sinonimo di eccellenza in qualunque campo della creazione umana. Per avere fuori dall’Italia un nome di rilievo in questo campo, dobbiamo attendere quasi due secoli dopo quello dell’austriaco Jacob Stainer.
In che anno nascevano i primi violini
Gasparo da Salò diventò “maestro di violini”, nel senso di creatore di tali strumenti, esattamente nel 1568, all’età di 28 anni.
Solo per una breve parentesi temporale tra febbraio e marzo del 1597, pare che si posizionò sul mercato anche come “magister citharis” in considerazione del successo e della forte richiesta di quest’altro strumento noto con il nome di cetra. Di fatto sembra che i prodotti migliori di questo geniale liutaio italiano furono le viole e i contrabbassi, sempre più ambiti dai virtuosi da ogni parte del mondo.
L’inconfondibile suono e la potenza e duttilità espressiva li avvicinarono a quelli realizzati quasi un secolo dopo da Stradivari, oltre che dello stesso già citato allievo Maggini.
L’esperto Charles Beare, parlando dei violini più antichi e belli al mondo, avrebbe individuato nelle più riuscite realizzazioni dell’ultimo Guarneri del Gesù (ad es. il violino Vieuxtemps del 1741) addirittura una più che evidente ispirazione alle bombature introdotte nello strumento proprio da Gasparo.
Per concludere questo breve racconto storico, sembra che sia a firma di Gasparo da Salò, con la collaborazione di un altro grande liutaio dell’epoca che risponde al nome di Paolo Virchi, il violino appartenuto dal 1570 all’Arciduca Ferdinando del Tirolo che entrò in seguito nelle collezioni imperiali asburgiche, per poi finire nel 1841 tra le braccia del virtuoso norvegese Ole Bull che in 40 anni di grandi concerti in giro per il mondo ne alternò l’uso con quello di soli altri 2 capolavori: un Guarneri del Gesù e un Nicolò Amati modello grande.
Il più recente riconoscimento di questo genio
Tra 2009 e 2010, nel corso di importanti studi storici tra le città di Salò e Bergen (Norvegia), proprio a questo eccezionale violino di Gasparo da Salò si riconoscono “profilo ed esecuzione liutaria perfetti” aggiungendo il seguente dettaglio:
virtuositici filetti in arabeschi intarsiati sul fondo, mentre la testa è decorata da una meravigliosa scultura policroma e dorata, originariamente impreziosita da gemme e borchie in oro, che possiede caratteristiche decorative quasi identiche alla meravigliosa cetera di Virchi, datata 1574, che a sua volta costituisce uno dei pezzi più preziosi dell’organologia mondiale.
Come misurare la lunghezza del braccio per scegliere il violino
Per misurare la lunghezza del braccio si consiglia di usare un normale metro da sarto (quelli gialli morbidi). La misurazione andrà effettuata partendo dalla spalla sinistra, all’altezza della testa dell’omero, fino al palmo della mano tenendo il gomito piegato a 90°.
L’importanza della prima lezione gratuita di violino
I parametri sopra descritti sono puramente indicativi. Consigliamo di effettuare una lezione di prova gratuita con i nostri maestri che potrebbero optare per una misura o un’altra, anche in base a fattori di crescita del bambino o a eventuali errori durante la misurazione del braccio.
Una volta stabilite le dimensioni opportune del violino, si potrà procedere alla scelta dello strumento più adatto, attraverso una vastissima offerta, con prezzi che possono essere molto variabili tra di loro.
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Quanto costa un violino?
Innanzi tutto è importante distinguere tra due grandi categorie di strumenti: quelli prodotti in fabbrica e quelli realizzati a mano da artigiani liutai.
Ovviamente ci sono molte differenze in ciascuna categoria, andiamo ad analizzarne un po più approfonditamente ciascuna.
Violini di fabbrica prodotti in serie
Sono strumenti adatti ai primi anni di studio con costi davvero irrisori per i modelli di fascia bassa fino a raggiungere anche costi piuttosto alti per i modelli di media e alta qualità. Il principale abbattimento ai costi nei violini di fabbrica è generato dall’utilizzo di conglomerati lignei che poco o nulla hanno a che fare con l’abete, l’acero e l’ebano nero con cui dovrebbe essere costruito un violino.
Esistono, quindi, anche violini di fabbrica che adottano alcune accortezze sopratutto nella scelta dei materiali e nella messa a punto che ne fanno lievitare conseguentemente il prezzo.
Violini artigianali di liuteria
Sono strumenti costruiti a mano con le giuste essenze lignee e sovente ponendo molta attenzione sia nella stagionatura del legno, sia nella verniciatura oltre che nella perfetta messa a punto utilizzando anche corde estremamente performanti e quindi costose.
Violini di celebri liutai
Non si può non menzionare gli strumenti costruiti da liutai contemporanei ma di chiara fama e poi, come già detto, strumenti di grandi e celebri liutai del passato che oggettivamente per la loro fattura, per la grande qualità del suono che generano e per il loro indiscutibile pregio artistico e storico hanno dei costi decisamente alti, che in alcuni casi non si esagera a definirli mirabolanti.
Di seguito uno schema con alcuni esempi.
Violini di fabbrica prodotti in serie |
|||
Marca o fabbrica produttrice |
Modello |
Costo approssimativo |
Annotazioni |
STARTONE |
Student I 4/4 set |
70/75€ |
venduto con archetto e custodia |
EKO |
EBV 1410 |
75/80€ |
venduto con archetto e custodia |
EKO |
EBV 1414 |
140/150€ |
venduto con archetto e custodia |
STENTOR |
Student I |
170/180€ |
venduto con archetto e custodia |
ALCALYA |
Mod.C 4/4 |
370/380€ |
venduto con archetto e custodia |
VENDOME |
QVE-B44 |
900/1.000€ |
venduto con archetto e custodia |
VENDOME |
QVE-C44 |
1.300/1.400€ |
venduto con archetto e custodia |
GEWA |
Maestro 70 |
2.100/2.300€ |
venduto senza archetto e custodia |
SCALA VILAGIO |
Stradivari Eloge |
3.200/3.500€ |
venduto senza archetto e custodia |
KARL HOFNER |
H225-FR-V |
4.300/4.500€ |
venduto senza archetto e custodia |
ERNST HEINRICH ROTH |
64/IX-R |
5.700/5.900€ |
venduto senza archetto e custodia |
SCALA VILAGIO |
Guarneri Superior |
9.100/9.300€ |
venduto senza archetto e custodia |
Violini di liuteria costruiti artigianalmenteDi seguito solo alcuni esempi dei molti validissimi liutai che lavorano in Italia. N.B. Questa lista in nessun modo è da intendersi come classifica o preferenza da parte dello scrivente, ma solo come mero esempio statistico a campione. I prezzi sotto riportati possono variare, anche di molto, da quelli indicati. |
|||
Liutaio |
Costo approssimativo |
Annotazioni |
|
Mathias Menanteau (Roma) |
7.000/12.000€ |
venduto senza archetto e custodia |
|
Mauro Fabbretti (Roma) |
7.000/12.000€ |
venduto senza archetto e custodia |
|
Vincenzo Anastasio (Napoli) |
7.000/12.000€ |
venduto senza archetto e custodia |
|
Daniele Scolari (Cremona) |
7.000/12.000€ |
venduto senza archetto e custodia |
|
Roberto Regazzi (Bologna) |
7.000/12.000€ |
venduto senza archetto e custodia |
|
Francesco Simeoni (Treviso) |
7.000/12.000€ |
venduto senza archetto e custodia |
|
Giorgio Crisales (Cremona) |
7.000/12.000€ |
venduto senza archetto e custodia |
|
Alcuni celebri liutai del passato |
|||
Liutaio (Scuola) |
Data di nascita e di morte |
Costo e anno di vendita |
Fonte – casa d’aste che ha venduto strumenti dei liutai della presente lista. |
Giuseppe Lucci (Roma) |
1910-1991 |
27.199€ nel 2022 |
Tarisio – New York, Londra, Berlino |
Rodolfo Marchini (Roma) |
1943 – // |
7.520€ nel 2018 |
Brompton’s – Londra |
Giovanni Paolo Maggini (Brescia) |
1580-1632 |
100.522€ nel 2019 |
Tarisio – New York, Londra, Berlino |
Nicolò Amati (Cremona) |
1596-1684 |
508.774€ nel 2013 |
Hayday – Londra |
Francesco Guadagnini (Torino) |
1863-1948 |
54.634€ nel 2012 |
Brompton’s – Londra |
Jacob Stainer (Absam) |
1618-1683 |
238.716€ nel 2011 |
Sotheby’s – Londra |
Antonio Stradivari (Cremona) |
1648-1737 |
10.989293€ nel 2011 |
Tarisio – New York, Londra, Berlino |
Caspar Hopf (Graslitz) |
1650-1711 |
990€ nel 2010 |
Bonham – Londra |
Matthias Klotz (Mittenwald) |
1653-1743 |
9.392€ nel 2005 |
Bongartz – Londra |
Carlo Giuseppe Testore (Milano) |
ca. 1660-1716 |
238.503€ nel 2021 |
Tarisio – New York, Londra, Berlino |
Sebastian Kloz (Mittenwald) |
1696-1775 |
20.485€ nel 2017 |
Tarisio – New York, Londra, Berlino |
Giuseppe Guarneri del Gesù (Cremona) |
1698-1744 |
8.887.593€ nel 2023 |
Tarisio – New York, Londra, Berlino |
Nicolò Gagliano (Napoli) |
1710-1785 |
558.398€ nel 2011 |
Brompton’s – Londra |
Giovanni Battista Gadagnini (Torino) |
1711-1786 |
2.187.307€ nel 2018 |
Sotheby’s – Londra |
Giovanni Francesco Pressenda (Torino) |
1777-1854 |
472.427€ nel 2019 |
Brompton’s – Londra |
Jean-Baptiste Vuillaume (Parigi) |
1798-1875 |
445.189€ nel 2021 |
Non divulgata |
Josef Hel (Lilla) |
1842-1902 |
26.557€ nel 2019 |
Brompton’s – Londra |
Leandro Bisiach (Milano) |
1864-1946 |
84.389€ nel 2018 |
Sotheby’s – Londra |
Gaetano Sgarabotto (Milano) |
1878-1959 |
121.556€ nel 2018 |
Tarisio – New York, Londra, Berlino |
Anton Jais (Mittenwald) |
1748-ca. 1836 |
6.336€ nel 2019 |
Tarisio – New York, Londra, Berlino |
Come è fatto un violino
Iniziamo con lo spiegare brevemente come è fatto un violino. È costruito con vari legni. Il piano armonico è in legno di abete. Il fondo, le fasce laterali e il manico sono in legno di acero, la tastiera (dove andranno a posizionarsi le dita della mano sinistra) e gli inserti (piroli o bischeri e la cordiera) sono in ebano nero.
A sorreggere le corde c’è il ponticello. È in abete finemente lavorato, per favorire il più possibile la trasmissione delle vibrazioni tra le corde e la cassa armonica.
All’interno del violino, celati parzialmente o totalmente alla vista, ci sono vari altri componenti.
Zoccoletti, controfasce, catena e anima di un violino
Questi sono: gli zoccoletti, le controfasce, la catena e l’anima. Sono quasi sempre in legno di abete e raramente in legno di salice. Questa piccola premessa sulle essenze lignee ci serve a spiegare che i violini per principianti dovrebbero impiegare gli stessi legni dei pregiati violini di liuteria. È tuttavia probabile che nei violini di fascia economica le tastiere e i piroli non siano in ebano nero, per via dell’altissimo costo di questa essenza lignea specifica, ma in legno di Palissandro, Bosso o altri legni meno pregiati.
Come si accorda il violino?
Per i tanti lettori di questa pagina abbiamo pensato di inserire un pratico video del nostro maestro Soichi Ichikawa che mostra i due più semplici modi con cui accordare un violino, con pratici consigli su come utilizzare sia i piroli che i tiracantini.
Consigli su quale violino acquistare e quale no
Sconsigliamo di acquistare violini con parti in plastica, agglomerati o laminati lignei. Inoltre consigliamo sempre di acquistare il violino in un negozio fisico che possa far vedere e toccare lo strumento. Con ciò non sconsigliamo certo di valutare anche le offerte di negozi online, anche se in questi casi è difficile appurarne la qualità. Sarà in tal caso necessario affidarsi alla veridicità delle descrizioni testuali e all’affidabilità dei rivenditori.
Vantaggi per i nostri allievi di violino, viola, violoncello e contrabbasso
Ricordiamo comunque a tutti i nostri aspiranti allievi di violino ma anche viola, violoncello e contrabbasso, che l’Istituto Corelli vanta convenzioni con i più rinomati negozi di musica della capitale come La chiave del Violino e Cherubini nei quali sarà possibile ottenere degli sconti esclusivamente riservati agli iscritti dell’Istituto.
Dotazione standard di un violino appena acquistato
I violini per principianti sono quasi sempre venduti in confezioni complete di tutto il necessario per suonare. In altre parole, oltre allo strumento con le corde montate, ci sarà anche l’archetto, la pece o colofonia e la custodia per il trasporto. Rimandiamo allo specifico paragrafo sugli accessori per approfondire l’argomento.
Consigli sulle marche di violino da acquistare
Esistono moltissimi violini disponibili sul mercato. Alcune di essi di marche “storiche”, presenti in Italia da molto tempo, altri decisamente poco conosciuti se non addirittura sconosciuti a molti. Tuttavia, il rapporto qualità-prezzo può essere decisamente interessante, in alcuni casi anche assai vantaggioso.
Quali violini da studio scegliere tra le marche GEWA, STENTOR e YAMAHA
Tra i marchi più famosi e affidabili ci sono senz’altro i violini GEWA. Di questi esistono varie serie, ad esempio i modelli Allegro e Ideale, per principianti, e i modelli Maestro I e Maestro II per allievi intermedi. In catalogo hanno anche violini semi artigianali ma con un rapporto qualità prezzo non vantaggioso. Un altro marchio storico è STENTOR. Di questi segnaliamo i modelli Student I e Student II con un ottimo rapporto qualità prezzo.
Altra garanzia di qualità sono gli strumenti di marca YAMAHA che vantano una ottima messa a punto già usciti dalla fabbrica. Sono molto semplici da accordare grazie alla qualità dei piroli e della scatola dei bischeri e il suono è decisamente valido per via della qualità intrinseca dei materiali.
Marchi e modelli di violini consigliati
I marchi e i modelli fin qui menzionati sono facilmente reperibili ovunque sul territorio nazionale sia in negozi di musica fisici sia nei più forniti negozi online. I costi non sono bassissimi, ma neppure esorbitanti e tutti offrono un rapporto qualità-prezzo decisamente vantaggioso. Consigliamo ai nostri allievi di orientarsi verso questi marchi, ma solo per violini 4/4 che potranno essere suonati per anni con ragionevole soddisfazione. Ciò giustifica il prezzo di acquisto meglio ammortizzato in un ampio lasso di tempo, senza la necessità quindi di dover cambiare violino per l’esigenza di passare da una misura piccola a una più grande.
Altre marche di violini che si possono acquistare
Apprezzati sono anche i violini DOMUS, in particolare i modelli Allievo I e Allievo II che vengono venduti insieme a una elegante e comoda custodia rettangolare che potrà anche essere utilizzata per trasportare senza problemi di spazio gli spartiti e tutti gli accessori.
Molto interessante anche la marca LEONARDO con il suo violino modello Maestro che, nonostante il costo non bassissimo, è decisamente performante e costruito con materiali di ottima qualità, così come gli accessori, in particolare l’archetto e la custodia rettangolare. Quest’ultimo modello non è presente nei negozi online.
Consigli sull’acquisto dei violini più economici
Violini dal prezzo altamente concorrenziale sono gli EKO e i LEONARDO (la serie base costa solo 69€) tutti venduti allo stesso prezzo indistintamente dalle dimensioni da ¼ a 4/4 per passare tra tutte le misure intermedie. Questi strumenti sono forniti di tutto il necessario per suonare, tranne alcuni accessori come la spalliera. Come è comprensibile, il livello qualitativo dei materiali è basso e le rifiniture sono appena sotto la sufficienza, ma per il prezzo di vendita non si può certo pretendere di più.
Acquisto del primo violino: in conclusione qual è il consiglio più importante?
Per un giovane allievo che necessita di un violino 4/4 ed è già fortemente motivato, così come per gli adulti, consigliamo sicuramente violini di qualità come i Gewa Maestro e Leonardo Maestro o strumenti di qualità comparabile. Questi potranno essere suonati per molto tempo, prima di sentire concretamente la necessità di qualcosa di meglio.
Violini di questa qualità si prestano anche a ulteriori miglioramenti da parte di un liutaio esperto per aumentarne ulteriormente le qualità sonore. Un violino di questa fascia richiede senz’altro una spesa iniziale non indifferente (circa 380/400€), ma che potrà essere ammortizzata in un lungo lasso di tempo. Pertanto, considerando la qualità dei materiali con i quali sono costruiti, a conti fatti, risultano essere l’investimento più conveniente in assoluto.
Un altro aspetto importante per l’acquisto del violino
C’è anche da tenere in seria considerazione che simili strumenti potranno essere facilmente rivenduti, conservando nel tempo il loro valore.
Per giovani allievi che necessitano di un violino 4/4, ma che non hanno la stessa motivazione di un adulto, consigliamo di orientarsi su un violino della Stentor oppure Yamaha.
Sono sempre violini di buona qualità e dalla valida fattura, i materiali non sono elevatissimi, ma pur sempre validi e affidabili. Ad esempio gli Stentor si trovano costruiti con essenze lignee come il Palissandro anziché con il più pregiato Ebano nero. Anche per gli archi vengono usati legni di qualità inferiore rispetto al Pernambuco.
Acquisto di modelli economici di violino
Per tutti coloro che non vogliono investire troppi soldi per il primo violino consigliamo marchi come Leonardo (serie entry level), Eko o strumenti di pari classe. I prezzi sono bassissimi e non superano i 69€ a prescindere dalla taglia dello strumento. La cassa armonica di questi violini è in laminato, quindi non in legno.
Come sono fatti i violini più economici
I laminati sono dei materiali in multistrato, generalmente con la parte centrale in HDF (High Density Fiber, cioè scarti di lavorazione come la segatura polverizzata e mescolata con collanti), uno strato decorativo che imita qualunque essenza lignea, anche quelle più pregiate, e uno strato protettivo in resina melamminica.
Per violini che vengono venduti a 69€ con l’arco, la custodia e qualche altro piccolo ma utile accessorio come la pece non si può assolutamente pretendere di più. A questo punto le domande sorgono spontanee.
Come suonano i violini più economici
Il suono di un violino è un insieme di più elementi: la qualità del materiale, la qualità con cui vengono costruiti, la qualità delle corde montate e infine la qualità nella messa a punto da parte di un liutaio. Queste, insieme a un esecutore esperto, possono far migliorare ulteriormente la resa di uno strumento. Premesso ciò, a un prezzo di acquisto così basso, il suono generato dal materiale e dalle corde è appena sufficiente.
I violini economici sono affidabili o c’è il rischio che dopo un mese si rompono?
Per quanto riguarda l’affidabilità, con questi violini economici, si potrebbero avere problemi in fase di accordatura. Potrebbero cioè esserci problemi nell’accordare le singole corde sia all’inizio della lezione sia a casa, quando l’allievo inizia a esercitarsi. Difficoltà nell’accordatura potrebbero causare ai giovanissimi allievi inesperti vari problemi e frustrazioni.
Sull’affidabilità si può sicuramente affermare che sono comunque strumenti assai resistenti agli urti. Non sono soggetti a graffi, si puliscono molto facilmente anche con prodotti di uso comune per la pulizia della casa. Lo strato di melammina infatti li rende assai resistenti, anche a prodotti che danneggerebbero totalmente le vernici dei violini pregiati rifiniti in gommalacca. Infine la loro costruzione in laminati li rende quasi totalmente immuni all’umidità e al calore intenso.
Vantaggi nell’acquisto di un violino economico per bambini
Violini come questi possono essere lasciati in macchina sotto il sole a ferragosto senza problemi.
In definitiva, per un giovane allievo che necessita di un violino di dimensioni piccole (da ¼ a ¾), è consigliato spendere poco, nell’ottica poi di investire più soldi in uno strumento 4/4. Quest’ultimo potrà essere suonato per molto tempo e con esso acquisire la giusta pratica per discernere in un successivo acquisto di un violino professionale di liuteria.
Consigli su acquisto di un violino usato
Un’altra opzione potrebbe essere quella di comprare violini usati. Questa pratica è molto conveniente se è necessario acquistare violini di piccole taglie che, come i vestiti, vanno cambiati nel giro di un anno o due.
Quando sarà il momento di sostituirlo, basterà portarlo nello stesso negozio dove lo si è comprato e che offre questo servizio, darlo in permuta e prenderne un altro, usufruendo dello sconto derivante dalla cessione del vecchio strumento.
In quale negozio comprare a Roma violini usati
Non si deve essere assolutamente prevenuti sull’acquisto di violini da studio usati, sopratutto se comprati in negozi convenzionati con l’Istituto Corelli che offrono il servizio di permuta e acquisto usato come “La Chiave del Violino”. Con i violini usati è possibile ottenere ottimi risparmi e avere un violino già rodato, perché è stato già suonato. Generalmente i negozi fisici offrono una certa garanzia sull’integrità degli strumenti usati.
Presso l’Istituto Corelli, nell’apposita bacheca, è altresì possibile per allievi e insegnanti vendere e comprare gli strumenti che non utilizzano più, perché sono cresciuti oppure devono passare a un prodotto più evoluto.
Consigli sull’affitto di un violino o di altro strumento ad arco, in alternativa all’acquisto
Alcuni allievi o genitori di giovani allievi ci chiedono se è possibile prendere in affitto uno strumento ad arco. Questa pratica è senz’altro possibile, anche se in genere risulta molto più diffusa per strumenti molto costosi come i pianoforti o le arpe. Il costo di acquisto iniziale di un violino è generalmente abbordabile e in alcuni casi addirittura bassissimo.
Cosa fare se si acquista un violino che non suona
Molti allievi, dopo aver comprato il proprio violino, sopratutto quelli economici, chiamano delusi la segreteria dell’Istituto Corelli riferendo che lo strumento non suona. Spesso i violini sono venduti con il ponticello smontato e con le corde allentate. Ciò può trarre in inganno gli acquirenti.
Basta appoggiare verticalmente il ponticello sulla cassa armonica, facendo corrispondere i piedini del ponticello con le piccole tacche centrali delle “Esse” (le “Esse” sono i fori di forma allungata sul piano armonico). In questa operazione consigliamo di fare attenzione al verso del ponticello, in quanto la parte più bassa andrà in corrispondenza della corda MI (la corda più fina).
Come accordare un violino appena acquistato
Proprio perché la corda è assai fina e potrebbe con il tempo danneggiare il ponticello incidendolo profondamente sotto la pressione delle corde stesse in tensione, consigliamo di utilizzare l’apposito tubicino di plastica che troverete intorno alla corda. Questo andrà utilizzato come spessore tra la corda e il ponticello. A quel punto sarà necessario accordare delicatamente le corde, in maniera progressiva, esercitando contemporaneamente una torsione e una pressione del pirolo. Consigliamo di non pretendere di accordare le corde singolarmente prima di passare alla successiva, ma di procedere con un’accordatura parallela e progressiva di tutte e quattro le corde.
Un’altra causa di lamentela ingiustificata è che in tutti i casi i violini venduti con archetto e custodia hanno i crini dell’arco non in tensione e quindi lo strumento risulta poco o per nulla suonabile.
Come mettere in tensione i crini
Per mettere in tensione i crini basta tenere l’arco in verticale con la punta in alto e ruotare in senso orario la vite in metallo che si trova alla base dell’archetto (si chiama tallone o nasetto).
Dopo aver finito di suonare, allentare i crini in maniera inversa rispetto a prima, per evitare che il legno tenuto per troppo tempo in tensione con il tempo subisca deformazioni.
Quanto devono essere tesi i crini dell’archetto di un violino?
La risposta è semplice. Tendere delicatamente come descritto sopra, fino a quando alla metà della sua lunghezza ci sarà abbastanza spazio tra il legno e i crini, per far entrare la punta del dito mignolo di un bambino.
La terza possibile causa di reclamo può essere data dal fatto che in tutti i casi gli archetti sono venduti senza pece o colofonia nei crini. L’archetto nuovo necessita di essere messo in tensione, senza esagerare, e quindi cospargere la colofonia sui crini, strofinando il panetto di pece su di essi fino a lasciare uno strato di resina sufficiente per creare il necessario attrito tra crine e corda del violino. In caso contrario non si trasmetterebbe nessuna vibrazione dalla corda alla cassa armonica attraverso il ponticello e quindi il violino non suona.
Come pulire il violino dopo averlo suonato
Per finire con i consigli pratici, facciamo presente che è necessario pulire lo strumento sempre dopo averlo suonato. Alla fine di una sessione di esercizi e di studio si noterà della polvere bianca proprio in corrispondenza di dove l’arco sollecita le corde. Questa polvere non è altro che la colofonia che cade dai crini durante l’attrito dell’arco con la corda. Essendo una resina leggermente appiccicosa, con il tempo potrebbe danneggiare le delicate vernici dei violini di liuteria.
Ovviamente i violini costruiti in laminati e rivestiti di uno strato protettivo di melammina non risentono di questo problema. Ma è sempre utile educare i giovani allievi ad avere cura del proprio strumento. Questo affinché continuino, a maggior ragione, a curare il proprio violino quando avranno uno strumento pregiato.
Come togliere la pece dal violino
Per togliere la pece dal piano armonico del violino, utilizzare un semplice panno per la polvere o un panno di cotone, senza nessun solvente.
Ponticello del violino e necessità di accordarlo più volte
A ogni modo, in occasione della prima lezione successiva a quella gratuita, l’insegnante provvederà a mettere il violino nelle condizioni di migliori per suonare. Metterà a punto il ponticello e accorderà ripetutamente il violino durante tutto l’arco della lezione. Questa pratica di accordare spesso il violino nuovo, appena acquistato, è necessaria in quanto le corde dovranno essere messe bene in tensione e stabilizzate. Anche la cassa armonica del violino passerà da una condizione di stasi a una condizione di tensioni e pressioni piuttosto elevate e quindi c’è bisogno del giusto tempo per funzionare al meglio.
Quando cambiare le corde del violino appena acquistato e quali corde scegliere
Da non trascurare anche il necessario rodaggio. Si noterà dopo qualche mese un aumento qualitativo del suono che verrà ulteriormente esaltato quando si richiederà di cambiare le corde montate di serie.
I violini da studio, sopratutto quelli economici, per abbattere i costi montano corde di qualità molto bassa e quindi dal suono mediocre. Non appena si renderà necessario cambiare le corde a causa di rotture o per usura, si noterà che delle corde più performanti faranno migliorare notevolmente il suono del proprio violino. Tuttavia sconsigliamo di montare su un violino di poche decine di euro corde che hanno un costo addirittura superiore al prezzo pagato per acquistare il violino sperando in un miracoloso miglioramento del suono… Ovviamente corde molto costose rendono bene solo se montate su violini pregiati. Come è comprensibile, ogni parte dovrà essere proporzionata all’altra…
Gli accessori per studiare il violino
Questi sono gli accessori necessari per suonare il violino, a prescindere dal livello principiante, intermedio, avanzato, professionista:
- Pece o colofonia
- Spalliera
- Leggio
- Accordatore (diapason per professionisti o allievi avanzati) e metronomo
- Custodia
Pece o colofonia per violino
Con il termine “pece” generalmente si intende il bitume, una miscela artificiale di idrocarburi solidi o semisolidi ottenuta da petroli naturali che è usata per pavimentazioni stradali o anche come isolante o impermeabilizzante. Nell’ambito musicale, invece, con il termine “pece” si intende la “pece greca” anche detta “colofonia”. Questa è il residuo secco derivante dalla distillazione della trementina del larice.
La colofonia si presenta in forma di massa resinosa leggermente trasparente, più o meno ambrata. Viene utilizzata nella fabbricazione di vernici, saponi, adesivi, pece da calafataggio, inchiostri, ceralacca, per isolamenti elettrici, come disossidante nella saldatura a stagno e nell’industria tessile per ottenere stoffe non sgualcibili, linoleum. Nell’antichità veniva anche utilizzata per fabbricare le maschere teatrali. Nel nostro caso viene utilizzata per ottenere l’attrito dell’archetto sulle corde degli strumenti ad arco.
La trementina del larice è la resina di colore giallo scuro che fuoriesce dal tronco degli alberi di conifere. La colofonia che troviamo in commercio presenta un unico colore. La parte volatile va invece a formare la “essenza di trementina”, comunemente conosciuta in passato anche come “acqua ragia” che ovviamente non ha nulla a che vedere con l’acqua ragia che si compra nei negozi di ferramenta. La pece gialla è più secca e quindi più adatta a essere usata nel periodo estivo. La pece nera invece è più grassa, e quindi più adatta a essere usata nel periodo invernale.
La spalliera per violino
In commercio ne esistono di tantissime forme. Generalmente consigliamo di provare quella più comoda alla propria conformazione fisica… ovviamente solo dopo aver stabilito un tetto di spesa, perché ne esistono di prezzi molto diversi, dai 10 ai 100€. Per quanto concerne l’acquisto della prima spalliera per un allievo principiante, consigliamo di orientarsi su quella più economica per poi procedere, con l’esperienza, agli ovvi aggiornamenti. La spalliera è un accessorio estremamente personale. Alcuni preferiscono addirittura non utilizzarla proprio. Per un allievo principiante si consiglia comunque di comprarne una, la più economica, ovviamente adatta alla dimensioni del proprio violino. Ancora meglio se questa fosse regolabile in altezza.
Il leggio del violinista
Per sommi capi esistono tre tipologie di leggii.
- Leggio da tavolo ripiegabile e molto facilmente trasportabile che, una volta aperto viene appoggiato su un ripiano.
- Leggio pieghevole da terra. Assai comodo, leggero, regolabile in altezza, facilmente trasportabile in quanto sovente venduto con comode custodie.
- Leggio da terrà in alluminio o legno. Sono molto comodi soprattutto se il piano di appoggio degli spartiti è in legno non forato. Questo permette di scrivere appunti, diteggiature senza rischiare di bucare lo spartito.
Per i principianti consigliamo sicuramente il leggio pieghevole da terra in quanto estremamente economico e polifunzionale.
Accordatore e metronomo
In commercio ne esistono tantissimi che hanno anche utili funzioni di metronomo.
Per i principianti, tuttavia, consigliamo le miriadi di applicazioni gratuite scaricabili sul cellulare oppure funzionanti anche da browser di qualunque PC. L’utilizzo di questi semplici applicazioni richiede di impostare lo strumento (violino, violoncello, chitarra, ukulele, ecc.). A questo punto suonare delicatamente la corda con l’archetto e l’applicazione mostrerà se il suono è calante o crescente. In queste App si consiglia di fare attenzione alla denominazione delle corde, perché vengono spesso identificate in inglese:
- Prima corda o cantino MI = E
- Seconda corda LA = A
- Terza corda RE = D
- Quarta SOL = G
La custodia per il violino
Quasi sempre i violini per principianti sono venduti già forniti di custodia.
Per chi desiderasse invece comprare una custodia migliore per il proprio violino nuovo di zecca oppure per coloro che hanno comprato un bel violino di liuteria, consigliamo custodie il più possibile leggere e con materiali resistenti come ad esempio il carbonio.
In altri casi si può optare per delle bellissime e praticissime custodie Gewa rettangolari. Sono molto resistenti e praticamente quasi eterne, perché hanno il grande vantaggio di vendere separatamente i vari pezzi di ricambio che negli anni sono soggetti a usura.
Custodie di tale fattura garantiscono anche una buona protezione contro le intemperie e gli sbalzi di temperatura.
Ad esempio alcune custodie dispongono di un igrometro interno per controllare costantemente il livello di umidità in cui si trova il violino. Altre, oltre al suddetto strumento, forniscono un piccolo umidificatore. Utile per i professionisti che viaggiano molto per concerti in paesi molto caldi con clima secco come i paesi del Golfo Persico.
In tutti i casi sono custodie molto costose il cui esborso di denaro può essere giustificato solo nel caso in cui si disponga di un pregiato violino di liuteria da trasportare e conservare in tutta sicurezza. Anche la custodia di violino più performante non tollera le stive degli aerei perché ad alta quota la temperatura è eccessivamente bassa e la pressione risulta decisamente deleteria per uno strumento ad arco di pregio. In questi casi consigliamo sempre di tenere il proprio strumento in cabina anche a costo di pagare un secondo biglietto.
Si chiede al primo violino
Avendo notato che non pochi utenti cercavano in questo articolo anche una semplice risposta alla domanda “Si chiede al primo violino”, ad esempio nel caso di un cruciverba, indichiamo quella più probabile che potrebbe essere semplicemente: LA. Parliamo ovviamente della nota con cui un’orchestra si accorda.
In realtà il primissimo La viene dato dall’oboe e il primo violino a sua volta lo trasmette al resto dell’orchestra.
Primo violino di spalla
Sempre in orchestra, sinfonica o da camera, un’altra denominazione da conoscere è quella di: “primo violino di spalla”. Il primo violino di spalla o più brevemente “spalla”, è colui che in ambito gerarchico viene subito dopo il Direttore d’orchestra.
L’orchestra ha infatti una ben precisa gerarchia e conseguenti posizionamenti. Il primo violino di spalla è seduto al primo leggio della fila dei primi violini, ha il ruolo di “capofila”. Accanto al primo violino di spalla, alla sua sinistra, è seduto il primo violino “di concertino”. Insieme formano il primo leggio della sezione dei primi violini. Il “caposezione” della fila dei violini secondi assume il titolo di “spalla dei secondi violini”, alla sua sinistra è seduto il secondo violino “di concertino”.
A seguire ci sono la “prima viola” e il “primo violoncello”. Tutte queste cosiddette “prime parti” hanno il compito, in sintonia con le richieste artistiche del direttore d’orchestra, di decidere le arcate e prendere decisioni in merito all’esecuzione di passaggi musicali complessi, ad esempio decidere la diteggiatura oltre che le suddette arcate.
A cura di Antonello Bucca
(Leggi anche articolo “Il mio impianto audio”)