In una nazione di cantanti non è così facile cimentarsi in una selezione di questo tipo, scegliendo solo 10 canzoni italiane proposte da interpreti femminili ed eleggerle come le più belle di sempre. Ma, in una specie di gioco “al ricordo più immediato” tra alcuni docenti della nostra scuola di musica, ecco la nostra top ten.
Dieci canzoni famose, dieci grandi interpreti, milioni di ascolti
Le presentiamo in ordine rigorosamente alfabetico, perché se già è difficile scegliere solo 10 canzoni, non possiamo pretendere di metterle anche in ordine di bellezza, trattandosi di un parametro del tutto soggettivo.
Ma sappiamo che molti concorderanno: prima di tutto sull’aver scelto queste interpreti e poi, tra le varie canzoni di ciascuna, dovendone scegliere solo una, abbiamo optato per quelle più rappresentative e significative. In fondo, specie per chi ha esperienza con ragazze che si avvicinano al canto, è molto probabile trovare proprio qualcuna di queste canzoni tra le preferite che ognuno porta nel cuore.
Almeno tu nell’universo (Mia Martini)
Il fatto stesso che questa canzone abbia avuto nei decenni successivi anche altri illustri interpreti, come Elisa e Tiziano Ferro, è già una conferma della sua centralità nel panorama della grande canzone italiana.
Come molti sanno, la canzone segnò il meritato e definitivo ritorno di Mia Martini alla grande ribalta televisiva, nel Sanremo 1989, dopo che la stessa per molti anni fu incredibilmente boicottata dal mondo dello spettacolo, con l’assurda convinzione che portasse sfortuna!!
Quando è stata scritta Almeno tu nell’universo?
Quello che forse è meno noto è che la canzone è stata scritta addirittura nel 1972!! Tra l’altro, a quanto pare, nella stessa settimana in cui l’autore del testo, Bruno Lauzi, insieme a Michelangelo La Bionda e su musica di Dario Baldan Bembo e Leonardo Ricchi, avevano scritto un altro successo dell’epoca della stessa cantante, ovvero il brano “Piccolo uomo”.
E invece questo autentico capolavoro musicale a firma di Maurizio Fabrizio rimane addirittura chiuso nel cassetto per 7 anni, senza neanche essere depositato in Siae!! Questo passaggio “burocratico” avvenne solo nel 1979, ma per lungo tempo Bruno Lauzi non potè realizzare il desiderio di vederlo cantato da Mimì, proprio per le suddette ragioni che portare a isolare l’artista per scaramanzia.
Chi doveva cantarla…
Nel frattempo fu anche proposta ad altre interpreti tra cui Paola Turci e Mietta. Per fortuna quest’ultima rifiutò, proprio nella speranza che il brano tornasse alla legittima ispiratrice dello stesso, che lei tra l’altro ammirava da sempre. E così Mia Martini riuscì a tornare sul palco dell’Ariston e conquistare il Premio della Critica oltre al caloroso consenso del pubblico e a un meritato successo anche nelle vendite. Per la cronaca si fermò alla 9ª posizione di quel Festival, ma – come spesso accade – da allora è stata una delle canzoni più amate.
Sicuramente, con oltre 25 milioni di ascolti su Spotify, sempre sul podio anche rispetto ad altri successi di Mia Martini come Minuetto (36.547.474) e Gli uomini non cambiano (16.504.391).
Amami (Emma)
Amami, scritto e composto dalla cantante salentina Emma Marrone, non è un brano sanremese, bensì un singolo pubblicato il 19 marzo 2013 in anteprima rispetto al terzo album dell’interprete, dal titolo “Schiena”.
Verrà premiato a giugno dello stesso anno ai Wind Music Awards nella categoria Singolo Platino. Vede alla batteria uno dei nomi più in auge nel pop degli ultimi 20 anni almeno, quello di Mylious Jonhson che ha suonato tra gli altri anche per Pink, Madonna, Queen Latifah, Quincy Jones e in Italia Jovanotti, Franco Battiato, Tiziano Ferro, Giorgia, Laura Pausini, Ultimo e Gianna Nannini.
Il brano Amami diventa altresì il primo brano italiano disponibile su iTunes Store, per poi essere inciso anche in spagnolo con il titolo Amame dalla stessa Emma con David Bisbal.
Lasciamo alle parole della stessa interprete una breve descrizione, come da sua presentazione ufficiale dell’epoca sulla propria pagina Facebook.
«Fare un passo avanti è una condizione naturale, evolversi, rinnovarsi, provare, credere fino in fondo in un’idea, superare le paure, i pregiudizi, superare l’idea che si ha di se stessi. È accaduto di notte, ho acceso la luce (non solo quella della lampada) e la mia chitarra ha fatto il resto, suonavo basso, è stata la cosa più naturale del mondo, ho buttato fuori quello che da tempo covavo dentro, una canzone. È nata Amami, è rinata Emma, un nuovo progetto, una nuova avventura, un mondo nuovo tutto per noi.»
Per molti Amami è il brano che ha reso Emma Marrone una interprete rock, portandola nella scia di artisti del calibro di Gianna Nannini.
Come saprei (Giorgia)
Siamo al Festival di Sanremo 1995 e questa canzone, oltre a vincere la competizione, fa letteralmente l’en plein ricevendo anche Premio della Critica, Premio Autori e Premio Radio e TV. In pratica, la prima volta che un brano mette proprio tutti d’accordo, persino in un Paese come l’Italia dove si è abituati ad aspre polemiche persino nei festival canori…
Non è un caso: Come saprei coniuga infatti la bellezza della melodia italiana e oggettive difficoltà nell’esecuzione, sia per l’ampiezza dell’estensione vocale richiesta, sia per i passaggi che mettono alla prova le capacità di controllo vocale.
La nota più alta in Come saprei…
Il brano, oltre che da Giorgia stessa, è firmato da Eros Ramazzotti, Vladimiro Tosetto e Adelio Cogliati, con l’arrangiamento di Celso Valli che per l’occasione dirigeva anche l’orchestra nell’esecuzione all’Ariston. Per vederla nei negozi di dischi, si dovrà attendere l’uscita dell’album “Come Thelma & Louise”.
Per chi studia canto è il classico banco di prova vocale, visto che dal Re basso arriva fino al Fa# a voce piena e al Sol# di testa, quindi su due ottave e mezzo di estensione, con la ciliegina sulla torta di una nota finale che Giorgia tenne dal vivo per 24 secondi.
E dimmi che non vuoi morire (Patty Pravo)
Ancora un brano reso celebre a partire dal palco del teatro Ariston di Sanremo edizione 1997 e dal personaggio unico che risponde al nome di Patty Pravo, insieme alla firma di Vasco Rossi per le parole e Gaetano Curreri (Stadio) per la musica insieme a Roberto Ferri.
Anche in questo caso, rispetto al risultato nella competizione (ottavo posto), il brano si aggiudicò il Premio per la migliore musica e il Premio della critica. In questo caso per Patty Pravo si compie il detto “non c’è due senza tre”, dopo il Premio della critica nel 1970 con “La spada nel cuore” e nel 1984 con la celebre “Per una bambola”.
Il successo di questa canzone, ancora oggi nel cuore di molti italiani che la ricordano di più con il titolo “la cambio io la vita che”, è sottolineato anche dall’incisione in lingua spagnola “Y dime que morir no quieres”. Gaetano Curreri, nei concerti degli Stadio, dedica quasi sempre un omaggio a questo brano, così come ha fatto anche Noemi a partire dal 2010.
Gli ostacoli del cuore (Elisa)
Di una delle più grandi interpreti italiane di sempre, Elisa, abbiamo scelto questo brano, pubblicato il 19 ottobre 2006, come primo estratto dalla raccolta della cantante “Soundtrack ’96-’06”. Si tratta del primo inedito di Elisa che non porta la sua firma, bensì è stato scritto espressamente per le da Luciano Ligabue, con l’arrangiamento della stessa Elisa insieme al mitico Corrado Rustici, anche produttore del brano.
Alla nostra scelta di inserirla in questa particolare top ten, oltre ai 41.481.425 ascolti su Spotify, sembra dar conforto anche la rivista Panorama, che addirittura l’aveva scelta come prima assoluta nella lista delle 100 Canzoni italiane più belle del Ventunesimo Secolo, tra l’altro piazzando anche un altro brano di Elisa, Luce (tramonti a nord est) al 10º posto.
Ho amato tutto (Tosca)
E veniamo a una canzone che, per qualcuno di noi (ma non possiamo dirvi chi) è in assoluto tra le più belle mai scritte in italiano, sia per la parte musicale che per i suoi versi.
Probabilmente il nome del suo autore, Pietro Cantarelli, non è noto ai più, ma parliamo di un musicista parmigiano come il ben più celebre Arturo Toscanini, che in qualità di arrangiatore e produttore ha collaborato con grandi nomi della musica italiana fra cui Ivano Fossati, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Giorgio Gaber, Roberto Vecchioni, Samuele Bersani e Cristiano De André, solo per citarne alcuni.
Viene presentato al Festival di Sanremo 2020 e vince il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale e il premio Nilla Pizzi per la migliore interpretazione, mentre si classifica al sesto posto. Andrà a impreziosire la nuova edizione dell’album Morabeza, uscito il 14 febbraio dello stesso anno, in cui Tosca esegue sia brani originali che rivisitazioni moderne di classici della musica di varie parti del mondo, da cui è stato tratto anche il documentario “Il suono della voce”.
Grande grande grande (Mina)
Non poteva mancare, in questa hit parade, almeno un successo della più iconica cantante italiana di tutti i tempi: Mina. “Grande, grande, grande” esce nell’album Mina, del 1971.
Anche in questo caso, come per Almeno tu nell’universo, per ben 5 anni il brano è rimasto nel cassetto! Era infatti stato scritto nel 1966 da Tony Renis, che non aveva potuto promuoverlo o proporlo perché impegnato all’estero con altri suoi successi musicali.
Proposto poi ad artiste come Ornella Vanoni, Milva, Rosanna Fratello, Orietta Berti e infine a Mina. Lei, per la verità, non convintissima sul mood un po’ vintage della versione che le fu proposta, lo passò al suo giovane bassista Pino Presti, che ne ripensò il giro armonico e la sezione ritmica.
Grande grande grande… Tony Renis
Con l’aggiunta quindi di archi, cori e strumenti a fiato, ne tirò fuori il sound perfetto per quello periodo, impreziosito dall’armonica a bocca. Il primo passo fu l’inclusione del brano nel disco di Mina del 1971. Ma fu solo l’intraprendenza dello stesso Tony Renis che si spese molto nel segnalare e promuovere il brano presso le radio che permise alla canzone di arrivare in poco tempo alle orecchie degli italiani che cominciarono a richiederlo a loro volta anche a tutte le altre trasmissioni dell’epoca.
La versione “Never, never, never” inizialmente incisa sempre da Mina per approcciare il mercato anglofono, ha invece avuto più successi nelle vendite in tutto il mondo solo dopo essere stata interpretata da Celine Dion con Luciano Pavarotti, inserita nell’album campione d’incassi “Let’s talk about love”.
La notte (Arisa)
Con “La notte” di Arisa siamo davvero a un brano amatissimo ancora oggi da tutte le ragazze che si avvicinano al canto. Uscì il 15 febbraio 2012 come anteprima del terzo album dell’artista, “Amami”.
A firma di Giuseppe Anastasi e produzione di Mauro Pagani, arrivò secondo al Festival di Sanremo 2012 dietro la canzone “Non è l’inferno” cantata da Emma Marrone.
“La notte” cambia decisamente il mood e l’atmosfera musicale rispetto a quanto proposto da Arisa in precedenza. Il testo in effetti fa riferimento a un autentico dolore per la fine di una storia d’amore. Mentre scriviamo questo articolo, su Spotify la versione “A noite” eseguita live da Gusttavo Lima in Brasile conta 72.394.377 di ascolti. E pensare che “La notte” cantata da Arisa, sulla stessa piattaforma, ne conta “solo” 39 milioni…
Quello che le donne non dicono (Fiorella Mannoia)
Altro Premio della critica, altro Sanremo: questa volta l’artista è Fiorella Mannoia e l’edizione del festival è quella del 1987. Il brano resta ancora oggi un classico sia nella canzone italiana che tra le hit di questa particolare e unica interprete nel nostro panorama, ascoltato oltre 28 milioni di volte su Spotify.
A firma di Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone, fu arrangiata da Celso Valli. Inizialmente fu proposta a Lena Biolcati che l’anno prima aveva trionfato con “Grande grande amore”. Quindi a Fiordaliso che aveva già trattato qualcosa dell’universo femminile con “Non voglio mica la luna”, ma una volta ascoltata la versione di Fiorella Mannoia, Enrico Ruggeri fu pienamente convinto di aver trovato l’interprete più adatta e convincente per questo tema.
Interessante, a proposito del passaggio del testo che recita «e se ci confondiamo un po’» l’intervento della stessa Fiorella Mannoia:
«Perché in quella frase ci vedo un’ammissione di debolezza che non trovo appropriata. Sicuramente a volte saremo confuse, a tutti gli esseri umani capita, ma ci leggo come un’ammissione di una sorta di inferiorità; è come se dicessimo: Scusate se ci siamo ribellate, ma è perché non riusciamo a comunicare più con voi – e il mio orgoglio si è ribellato.»
Sono solo parole (Noemi)
Concludiamo questa top ten con un brano scritto e interpretato da musicisti romani. La canzone è “Sono solo parole” e ha portato alla consacrazione Noemi al Festival di Sanremo 2012 con il terzo posto e un successo continuato a lungo.
Il brano, che faceva parte dell’album “RossoNoemi” è firmato dal cantautore capitolino Fabrizio Moro. Al momento, su Spotify, ha già collezionato 26.394.774 ascolti.
E ora, come abbiamo detto a proposito di qualsiasi “competizione” musicale in Italia, anche come in questo caso a livello puramente teorico, ci aspettiamo nei commenti le vostre indicazioni sulle più clamorose dimenticanze che abbiamo avuto nel definire questa playlist delle 10 canzoni italiane femminili più belle di sempre.
Se perdo te di Patty Pravo e Mi sei scoppiate dentro il cuore di Mina
Grazie, per il secondo brano c’era pure più di qualche preferenza tra le persone che hanno partecipato alla selezione di questi 10 brani :))
Anche per me E la luna bussò di Loredana Berté. Ma non dimentico Per Elisa di Alice!
Praticamente sta diventando un plebiscito per “E la luna bussò”, grazie anche per il suggerimento relativo all’iconico brano di Alice
Aggiungerei ‘sei nell’anima’ di Gianna Nannini!
Grazie, anche Gianna Nannini merita in effetti tutta la nostra attenzione!
Grazie, anche io avrei inserito Ornella Vanoni e Alice
Grazie Mauro, ne terremo conto se riprenderemo prossimamente questa ricerca sulle grandi canzoni :))
Bella lista ma dal mio punto di vista age’ qualcosa della Vanoni, Milva, Bertè, Oxa la metterei per randerla più completa.
Infatti stanno arrivando commenti che hanno già suggerito i nomi di Vanoni, Berté e Oxa, quindi grazie anche per averci ricordato Milva!
Buonasera, intanto grazie perché è stata una bella occasione per riascoltare bellissime canzoni. Vorrei ricordare fra le nostre cantanti non presenti in questa top ten la simpatica e brava Loredana Berte’ con “e la luna busso'” e la mitica Giuni Russo con la divertente “un estate al mare”
Grazie Luana, ormai “E la luna bussò” sta vincendo ampiamente tra i commenti a questo articolo e ne terremo conto nel prossimo articolo che creeremo sull’argomento!
Anch’io ho pensato a Giuni Russo, ma con una canzone scritta da Franco Battiato che riascoltandola, oltre alla melodia quasi operistica, si apprezza per i versi molto poetici, il brano si intitola “La sua figura”.
Ornella Vanoni: “C’è una ragione di più”
Grazie, effettivamente Ornella Vanoni è un nome che manca in questa lista, lo recupererò in un prossimo articolo :))
Tra quelle proposte voto Elisa, Gli ostacoli del cuore. Aggiungerei anche Vacanze Romane dei Matia Bazar cantata dalla fantastica Antonella Ruggiero e L importante è finire portata al successo da Mina e scritta da Cristiano Malgioglio.
Grazie!! Aggiungiamo anche questi suggerimenti in vista di un prossimo articolo :))
Uomini mia martini
Grazie Romina, ti riferisci a “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini che è stato comunque citato nell’articolo :))
Canzoni meravigliose!
Io aggiungerei anche “Tutti i brividi del mondo” del 1989 cantata da Anna Oxa. Artista, a mio avviso, fantastica.
Grazie!! In effetti anche Anna Oxa è una interprete che ha lasciato più di un brano nella storia della canzone italiana.
Alcune delle canzoni della lista non mi piacciono molto, ma è difficile mettere tutti d’accordo. Avrei inserito Raffa con Tanti Auguri
Grazie Luca, hai ragione, comunque Raffaella Carrà è un altro grande nome nel firmamento, certamente.
Bella lista! Io aggiungerei E la luna bussò.
Grazie, e sono già due preferenze per “E la luna bussò”, ne terremo conto nel prossimo articolo allora :))
Segnalo uno dei brani italiani più interessanti dell’universo donna
https://youtu.be/iRxlMvid6DQ?si=pu9aCWEp99TAcLSh
Probabilmente tra i commenti a questo articolo scopriremo anche brani meno noti, grazie ancora di più per il consiglio!!
Canzoni fantastiche ed interpreti meravigliose! Vorrei aggiungere anche ” Una finestra tra le stelle ” di Annalisa , e ” Nessun grado di separazione ” di Francesca Michielin .
Due brave cantanti a volte sottovalutate .
Grazie Antonella! Probabilmente, vista la partecipazione che questo articolo comincia a generare, ne verrà fuori un nuovo articolo proprio con i suggerimenti arrivati da voi!! :))
Per me la canzone più bella in assoluto è mina con GRANDE GRANDE GRANDE.
MANCA E LA LUNA BUSSÒ. LOREDANA BERTÈ.
Grazie Giampiero, sia per aver confermato una canzone fra quelle scelte da noi, sia per averci ricordato della mitica Loredana!
Un brano che avrei aggiunto a questa lista è Come foglie, interpretato magistralmente da Malika Ayane e scritto per lei da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.